Sui Navigli da Chic'n Quick

In una piacevole serata di quest'anticipo di primavera, nella splendida cornice dei Navigli e in ottima compagnia, sono andata a mangiare da Chic'n Quick, la "trattoria moderna" del grande Claudio Sadler.
Non fatevi ingannare dalla definizione di "trattoria" di questo locale, che è a tutti gli effetti un ristorante di alta classe (situato proprio di fianco al locale di punta del suddetto chef, Sadler), con un menu più essenziale ma comunque di tutto rispetto.
Il locale è abbastanza minimale ma curato in ogni suo dettaglio, con colori caldi ed accoglienti e non molti tavoli, cosa che assicura una piacevole tranquillità.
Ma arriviamo alla "ciccia": primo punto di forza il cestino del pane. Mi sono letteralmente innamorata. Freschissimo, vario e buono. Un piccolo assaggio di ben 5 tipologie di pane e focaccia più 2 qualità di grissini, tutti fatti in casa. Impossibile non farne un assaggio di ognuno.
Carina anche la presenza, segnalata, nel menu dei piatti vegetariani, che svela l'attenzione alle più variegate esigenze dei clienti.
Che dire della cena...buona davvero.
Io ho ordinato baccalà mantecato con delle sfogliette croccanti di polenta nera e insalata di fagioli all'olio e rosmarino. Squisito. Le sfogliette di polenta taragna ricordavano molto delle chips di mais per forma e consistenza, ma il sapore era del tutto diverso, molto più delicato, poco salato e davvero genuino. La purea di baccalà era delicata e allo stesso tempo saporita, posta su un letto di fagioli cannellini, esaltati dalla loro pura semplicità.
Poi ho preso dei carciofi ripieni di burrata. Perfetti. Sorprendente la temperatura della burrata, che non era cotta o scaldata, eppure la stessa del carciofo, senza perdite di liquido nel piatto. Un'armonia di sapore.
Per finire, mi sono gustata il dessert: una fettina di crostata ai pistacchi. Ben fatta, anche se forse un pò troppo dolce e il sapore del pistacchio quasi perso in mezzo allo zucchero. Peccato.
I miei commensali hanno mangiato invece un'insalatina di carciofi (nella quale campeggiavano qua e là delle ovette di quaglia e dei conetti fatti di prosciutto d'oca ripieni di robiola e spolverati di sesamo..uno spettacolo), una squisita passatina di ceci con polpo tiepido e insalatina, un risotto ai carciofi, uno stinco di maialino alla birra e un altro primo che però non ho assaggiato e quindi non ricordo. I dolci: la sbrisolona, servita con una spuma di zabaglione, e il semifreddo alle castagne.
Molto piacevole lo chef Claudio Sadler che verso fine cena passa a salutare gli avventori ai tavoli e a chiedere com'è andata la cena.
Nota negativa: la carta dei vini, che in generale nei ristoranti milanesi mi lascia sempre abbastanza basita per il rincaro delle bottiglie (tre-quattro volte o più il loro prezzo di vendita al produttore). Mi chiedo al tal riguardo se ci sia la reale necessità di vendere un vino da 10 € a 30 € o più. Il servizio giustifica tale rincaro? Mah.

Costi: se riferito al livello della cucina, dello chef e alla realtà milanese, direi onesti. Se devo paragonarlo ai prezzi di una classica trattoria italiana no, è indubbiamente caro. Vi consiglio di andarci a pranzo, dove è possibile degustare il menu del giorno, di tre portate, a 20 € (bevande escluse).

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