Come guarire da un disturbo alimentare

Ti svelerò una cosa che nessuno ti ha mai detto.
Eh sì perché la guarigione è possibile, ma è necessario conoscerne le modalità.

Premessa: i disturbi del comportamento alimentare uccidono.
Al momento sembrerebbero 4000 i morti ogni anno per queste patologie.
In Italia si stimano 3 milioni di malati, ma probabilmente sono molti di più.
Perché di più? Chi ne soffre tende ad entrare in egosintonia col disturbo e a non volersi curare.
Oltre al fatto che a livello sanitario esistono profondi BIAS che confondono i professionisti portandoli a normalizzare condizioni e comportamenti nei pazienti che tutto sono, fuorché "normali". Inoltre, in seguito alla pandemia, i disturbi del comportamento alimentare sono numericamente lievitati (+40%).

Dunque la CURA, se si sospetta o se si è ricevuta diagnosi di disturbo del comportamento alimentare (ex DCA, ora si definiscono come DNA o DAN), è necessaria e prevede uno specifico setting.
I sintomi dei DNA sono a livello dei comportamenti verso cibo, peso e corpo.
Dunque chi ne è affetto o i suoi familiari o i diversi riferimenti (amici, insegnanti, istruttori, ecc) spesso erroneamente credono che il nutrizionista sia il professionista d'elezione per guarire da questo tipo di malattia.
Viceversa, molte figure mediche e sanitarie, sapendo che i DNA sono disordini afferenti all'area psichiatrica, credono che il paziente che ne soffre debba essere inviato unicamente allo psicologo o psichiatra per poter guarire.

Dove sta la verità?
Al momento la comunità scientifica internazionale è concorde che l'unica strategia efficacie nei confronti di questa tipologia di malattie sia l'équipe multidisciplinare integrata, dove diverse figure sanitarie (nutrizionista, psicologo, psichiatra, medico di medicina generale, pediatra, ecc) cooperano per supportare il paziente nel suo percorso di guarigione.
Significa che la persona malata di DNA deve essere presa in carico da più professionisti contemporaneamente, i quali durante il processo di cura comunichino e cooperino tra loro. 

Tutto questo può essere svolto in regime di SSN (sistema sanitario nazionale), ma con tempi di attesa ahimè lunghi e complessi. Oppure privatamente, ma con costi fortemente superiori.
Senza addentrarmi in questioni politiche e sociali, quello che vorrei che si comprendesse da questo articolo è che il processo di guarigione da un DNA non può avvenire solo dallo psicologo o solo dal nutrizionista. Il processo di cura è articolato e complesso, affidato a più attori che si coordinano tra loro e che mettono al centro il benessere del paziente, il vero protagonista.

Un disturbo del comportamento alimentare è come un grande iceberg, di cui i comportamenti alterati verso cibo, peso e corpo sono la punta, ciò che "si vede" più chiaramente. E spesso sono ciò di cui deve occuparsi il nutrizionista attraverso la riabilitazione nutrizionale. Più profondamente però ci sono una serie di vissuti e di meccanismi psicologici sommersi, a cui la persona non sa dare voce e che è compito dello psicologo mettere in luce e aiutare a sbrogliare. In questo contesto ha un ruolo molto importante anche lo psichiatra, che può supportare con farmaci tutto il processo, o altre figure mediche che possano intervenire a più livelli per sostenere o salvare il paziente.

Per concludere: dai DNA si può guarire.
Conosco molte persone che lo hanno fatto e io stessa ho visto guarirne alcune.
Ma per guarire è necessario curarsi.
Non ci si cura da soli.
Non ci si cura sui social.
Non ci si cura dal nutrizionista e basta.
Non ci si cura dallo psicolgo/psichiatra e basta.
La cura è un processo, graduale e personale, orchestrato tra più professionisti in contatto tra loro.
Se una o più di queste condizioni non sono rispettate, fate o fatevi qualche domanda.

Un abbraccio.
 

Immagine presa su Freepik da Pikisuperstar