L'alimentazione prima della gravidanza

Si parla molto dell'alimentazione in gravidanza, con atteggiamenti più o meno estremistici (si va dal terrorismo psicologico esercitato da alcuni ginecologi sull'aumento di peso auspicabile, al lassismo più totale di altri con indicazioni alla "mangia pure quello che riesci": ve ne parlerò nello specifico nell'articolo di settimana prossima). Ma non si discute mai dell'importanza dell'alimentazione e dello stato nutrizionale della donna prima, molto prima, del concepimento. Eppure sono noti agli addetti ai lavori, attraverso un'abbondantissima letteratura scientifica, gli effetti del peso corporeo, delle abitudini alimentari, dello stile di vita e del livello di attività fisica pre-gravidico sulla salute del nascituro e sul decorso della gravidanza stessa (oltre a influire moltissimo sulla fertilità della donna e quindi a "predisporla" al concepimento).
Ecco una rapida carrellata.
 

Consideratevi come dei piccoli "serbatoi"

Sicuramente quello che mangiamo durante la gravidanza ha un effetto diretto sulla salute del feto (basti pensare a tutte le precauzioni igieniche che bisogna adottare per evitare alcune tossoinfezioni alimentari). Tuttavia il nostro organismo ha la capacità di trattenere alcune sostanze che potranno influire positivamente o meno sull'accrescimento di un futuro bambino e anche sulla sua "programmazione" in età adulta (cioè letteralmente possono essere attivati o disattivati dei geni del DNA fetale, predisponendolo a future patologie o stati di maggiore benessere). Per esempio, alcuni studi sembrano indicare che un'alimentazione pregravidica ricca in Omega 3 (contenuti nel pesce azzurro, per esempio) prima della gravidanza possa influire sullo sviluppo cognitivo e visivo del bambino, molto più che un'integrazione fatta durante i 9 mesi di gestazione. Oppure sembrerebbe che gli effetti nocivi del fumo di sigaretta permangano anche se durante la gravidanza si interrompe tale abitudine, per cui bisognerebbe smettere di fumare molto tempo prima del concepimento per poter davvero limitare tali effetti. 
 
È più che confermato quanto sia importante iniziare ad assumere un'integrazione di acido folico almeno un mese prima del concepimento a scopo preventivo dei difetti di chiusura del tubo neurale (che causano diverse e gravi malformazioni a base neurologica), in modo che tale vitamina raggiunga concentrazioni efficaci nel momento in cui tale struttura fetale fondamentale si sta formando (la chiusura del tubo neurale avviene circa a 3 settimane dal concepimento, epoca in cui la maggior parte delle donne non sa ancora di essere incinta o lo ha appena scoperto. Pertanto iniziare ad assumere acido folico solo dopo aver saputo di essere incinte è molto rischioso). State tranquille: l'acido folico non è una brutta sostanza con effetti collaterali. È una vitamina che potete tranquillamente prendere per mesi o anni, basta sceglierne uno che non contenga coloranti o altri eccipienti. Il mio suggerimento è di iniziare a prenderlo non appena si inizia a pensare a una gravidanza, ancor prima di interrompere i metodi contraccettivi. 
 
La composizione corporea della donna, la qualità del grasso che ha accumulato nell'arco della sua vita fertile, la percentuale di muscolo, il suo livello di attività fisica e molto altro ancora sono tutti fattori in grado di determinare la salute di una futura gravidanza. Ecco perché sarebbe cosa buona e giusta avere un'alimentazione sana (e per sana non intendo una dieta ipocalorica ma una scelta di elevata qualità alimentare e sano stile di vita) già da prima del concepimento. 
 

Occhio al peso prima della gravidanza

Chiarisco subito un concetto: non è che bisogna andare al ribasso per poter avere più margine dopo. Non dovete mettervi a dieta dimagrante per perdere più peso possibile prima del concepimento, in modo tale da potervi concedere più stravizi in gravidanza. No, non è così che funziona. Se siete in sovrappeso o se siete obese è certamente consigliabile avvicinarsi a un peso desiderabile più consono, attraverso un percorso personalizzato di sana nutrizione e di attività fisica. Lo stesso vale per chi è troppo magra (e badate bene che le donne sottopeso o malnutrite sono più di quelle che si sospettino) o si nutre in modo scarso/sbilanciato. Questo perché iniziare una gravidanza da obese espone maggiormente al rischio di complicanze durante la gravidanza stessa (preclampsia, diabete gestazionale, ecc) e di effetti nocivi sul feto (morte fetale, macrosomia, idrocefalo, ecc). Allo stesso modo essere troppo magre o malnutrite prima dell'inizio di una gravidanza comporta un rischio più elevato di deficit nel nascituro (difetti neurologici, di accrescimento, morte fetale, ecc) e di parto pretermine. Inoltre chi continua ad alimentarsi scarsamente anche durante la gravidanza sembrerebbe "programmare" geneticamente il proprio figlio per adattarsi alla restrizione energetica, col risultato che tale bambino sarà più predisposto da adulto ad imagazzinare grasso per sopravvivere alla carestia. Bella fregatura, non vi pare?
 

Fumo, abuso di caffeina, alcool e droghe

Come accennavo poco sopra, è importante smettere di fumare qualche tempo prima di programmare una gravidanza. Questo perché il fumo è strettamente correlato allo sviluppo di malattie cardiache congenite e sembrebbe un fattore di rischio importante per il ritardo di crescita intrauterino (IUGR), effetti possibili anche se si interrompe l'abitudine al fumo a inizio gravidanza. Stesso discorso vale (ma con effetti diversi e a volte ben più gravi) per chi prima della gravidanza abusa di caffè (più di 300 mg/die di caffeina = più di 4/5 tazzine di espresso al giorno), per le alcoliste e per chi fa uso di droghe. Stiamo parlando di dipendenze che spesso nascondono un forte disagio, non semplice da gestire e risolvere. Tuttavia il desiderio di un figlio può diventare occasione per affrontare queste problematiche e far sì che una nuova vita innocente non debba pagarne le conseguenze.
 

L'attività fisica prima della gravidanza

Ormai ne avrete le tasche piene di sentirvi ripetere quanto sia importante muoversi maggiormente e fare il corretto tipo di attività fisica, in generale per tutti. Ma purtroppo è così e devo ribadirlo anch'io: prima della gravidanza essere attivi e potenziare la massa magra può essere un aiuto prezioso per prevenire un'eccessivo aumento di peso durante la gravidanza; è un fattore protettivo contro il diabete e l'ipertensione; se eseguita correttamente migliora la postura e di conseguenza aiuta a prevenire tutti quegli effetti indesiderati della gravidanza stessa (mal di schiena); contribuisce a migliorare il profilo lipidico (e pertanto è un fattore protettivo nei confronti del rischio cardiovascolare); migliora il tono dell'umore; ma soprattutto, vi predispone ad essere delle persone attive, insegnandovi e abituandovi a uno stile di vita che sarà poi quello che vorrete trasmettere ai vostri figli.
 

La qualità alimentare e le sane abitudini viste nel lungo termine

Cosa bisognerebbe quindi mangiare quando si inizia a pensare a un figlio? 
Il primo pensiero dovrebbe essere rivolto alla qualità alimentare. Se mi seguite da un po' avrete notato che questo concetto ritorna in quasi tutti i miei articoli e di conseguenza dovete rassegnarvi all'idea.
Cosa si intende per qualità alimentare? Banalmente, potrei sintetizzare il concetto invitandovi ad essere consumatori critici e attenti, che sanno cosa stanno portando in tavola. E attenzione che qui nessuno sta nominando le calorie! Un cibo non è più sano di un altro perché ha meno calorie.
Curare la qualità alimentare potrebbe semplicemente partire dallo scegliere di mangiare solo frutta e verdura di stagione, magari che provenga da produttori non troppo lontani da casa nostra; preferire carne e pesce freschi e non quelli conservati (salumi di qualsiasi tipo, pesci in scatola o affumicati); ridurre drasticamente i prodotti confezionati in favore di quelli freschi (es. acquistare solo pane fresco, magari in una panetteria che utilizza grani certificati italiani e lievitazioni di tipo lento e non uno dei tanti surrogati del pane, tipo il pane morbito a lunga conservazione o le fette biscottate o i crackers...); preferire sempre l'acqua a qualsiasi altro tipo di bevanda; abituarsi nel complesso a un'alimentazione meno dolce, dove appunto i dolci rappresentino un'eccezione e non una regola quotidiana (es. mangiare la brioche o la merendina ma "solo" a colazione; bere caffè molto zuccherato; spiluccare biscotti o cioccolato a qualsiasi ora del giorno, con qualsivoglia pretesto). 
Imparare a mangiare correttamente (così come essere più attivi fisicamente) già prima della gravidanza è un valido allenamento non per "stare a dieta per sempre", ma per apprendere un nuovo stile di vita, che sarà quello che vorremo trasmettere al nostro bimbo durante l'accrescimento intrauterino e poi dopo, una volta nato. E siate ben consapevoli di questo: i vostri figli mangeranno quello che vedranno girare in casa, non la carotina bollita che si vedranno propinare nel piatto. I bambini spesso non mangiano verdure e sono molto selettivi nell'alimentazione perché riproducono i comportamenti (sbagliati) dei genitori. Cambiare alimentazione è un investimento per il futuro di tutta la vostra famiglia, prima inizierete ad agire il cambiamento migliori saranno i risultati che otterrete.
 

La mia esperienza personale

Non c'è alcun dubbio sul fatto che partissi avvantaggiata. Sicuramente il lavoro che faccio mi ha aiutata ad avere di base un buono stato nutrizionale e delle abitudini abbastanza corrette, perché la conoscenza fa da spauracchio e ti guida nelle scelte alimentari e di vita, orientandoti verso alcuni comportamenti e impedendone altri. Per esempio, ho iniziato a prendere l'acido folico più di anno prima dell'inizio della mia gravidanza. Ma posso assicurarvi che molto lo devo anche ai miei genitori, di fatto la base della mia alimentazione è stata sempre piuttosto ricca di frutta e verdura sin da quando ero piccola e questa risorsa me la sono portata dietro da adulta (ecco perché insisto tanto su una buona educazione alimentare familiare). È vero anche che mi piace mangiare e togliermi sfizi non del tutto sani, per esempio adoro le patatine fritte e mi piace bere buon vino (e potrei farvi tanti altri esempi!), ma tutto questo ha avuto un considerevole ridimensionamento già prima della gravidanza. Ho smesso totalmente di bere alcolici e di mangiare alimenti fritti? No, ma non sono stati gli ingredienti basilari della mia alimentazione di quest'ultimo anno. Come ripeto spesso, tutto sta a trovare un giusto equilibrio che vi faccia stare bene a più livelli, non solo fisico ma anche mentale, in termini di serenità e sano rapporto col cibo e col vostro corpo. Non sono sani gli stravizi alimentari tanto quanto non è sano avere atteggiamenti ipersalutistici/ortoressici. 
 

E se la gravidanza è imprevista?

Come vi avevo accennato qualche articolo fa, in Italia è molto considerevole il numero di gravidanze "non programmate". 
In questi casi, come fare? Tutti i bei discorsi di questo post vanno a farsi benedire? No.
Il consiglio di assumere delle sane abitudini di vita va esteso a tutte le donne in età fertile. Ecco ancora una volta che riemerge l'importanza di trasmettere delle buone abitudini sin da piccoli, specie se si ha a che fare con giovani donne, spesso impelagate in complicati conflitti con se stesse e col proprio corpo. 
Non voglio banalizzare il discorso o renderlo troppo semplice, mi rendo conto che ci addentriamo in un argomento complesso che volutamente non tratterò. Quello che vorrei lasciarvi come concetto è che qualsiasi momento della vostra vita può essere una buona occasione di cambiamento e di miglioramento. Non alla ricerca spasmodica di una irreale perfezione, ma piuttosto come possibilità che state dando a voi stesse per ritrovarvi e stare sempre meglio.

La foto di questo post è di Dr. Wendy Longo su Flickr.