Stregoneria nutrizionale

No non sono impazzita, ma esiste una vera e propria branca della scienza della nutrizione che si occupa di intrugli magici, pozioni ed incantesimi. Non mi credete? Eppure vi sarà capitato almeno una volta di incappare in qualcuno di loro, no? Certo, non dovete aspettarvi personaggi vestiti alla mago Otelma, perché questi stregoni vestono abiti normali, anzi a volte quelli eleganti di un rappresentante, a volte una tuta di palestra, altre volte gli abiti di un commesso di farmacia o erboristeria.

"Gli stregoni" credono seriamente di poter curare le persone utilizzando cibi ed integratori, senza averne alcuna competenza e diritto. Gli stregoni sono sparsi un pò ovunque, generalmente sono quelli che propongono la medicina alternativa.
Poi magari scopri che non hanno mai aperto un libro e la loro competenza se la sono creata lavorando in erboristeria. Che per carità, credo nella fitoterapia, ma non è che, perché conosci le proprietà delle erbe, puoi improvvisarti nutrizionista o addirittura medico, dando dei “consigli” ai tuoi clienti, che li trasformano in pazienti. Nel momento in cui diventano pazienti, tu erborista hai un codice deontologico cui vocarti, nell’interesse della persona che hai davanti?  O volevi solo vendere 10 confezioni di Fitochips entro la fine della settimana?
Ma tanto si sa, come per l’omeopatia: “sono cose naturali, al massimo non fanno niente”. Che discorsi sono?? Cioè mi vorrete dire che siete contenti di spendere soldi in prodotti CHE NON FANNO NIENTE (carino questo vademecum dell' AIFA) ? Lascio ad altri più esperti la dissertazione sull’assunto che un prodotto naturale sia benefico mentre se è “chimico” o di sintesi è veleno. Mi limito a dire che noi siamo chimica, la natura è piena di molecole, di cui moltissime hanno effetti devastanti (un esempio su tutti: le tossine fungine. Nessuno si farebbe mai un risottino all’Amanita Phalloides).

Proprio sulla scia dell’idea che la chimica è schifo, mentre la natura e i suoi estratti ci salveranno, un’impresa americana ha costruito il proprio impero, diventando una famosa multinazionale. Fa niente che i propri prodotti negli anni siano stati ritirati dal commercio più volte, una delle quali perché contenenti efedrina (una sostanza naturale estratta da una pianta, che però purtroppo ha dei pessimi effetti collaterali, quale importante ipertensione che può condurre a ictus ed infarto). Il colosso riaggiusta i prodotti e fa fare studi che ne attestino la sicurezza. E tutti sono felici. Fin quando non si verificano dei casi di insufficienza epatica. Ma anche lì: altri studi per dire che non è vero. Di recente una nuova inchiesta: sembrerebbe che il loro sistema di vendite non sia consentito dalle leggi americane (come prendere Al Capone per evasione fiscale). Poche chance di ottenere giustizia: quotazioni in borsa, premi nobel che si schierano a favore ed enormi interessi rendono il sistema inoppugnabile. Comunque lasciatemelo dire: il fiore all’occhiello sono i rappresentati/consumatori/venditori, che appena su internet appare una qualsiasi discussione sull’argomento, immancabilmente spuntano come cavallette per difendere l’azienda. Cavoli che solerzia, che dedizione! Chissà se riesco a postare questo articolo senza ricevere lamentele e minacce. Oltre ad essere dei lavoratori operosi, una caratteristica peculiare è che pure loro suggeriscono comportamenti alimentari, diete e supplementazioni senza avere alcuna qualifica. Certo, l’azienda fa fare loro “dei corsi”. Per educarli a far credere "allagggente" che ha bisogno di loro e dei loro prodotti! Fino al prossimo effetto collaterale.

Scommetto che certi stregoni non li sospettereste mai. Tipo gli allenatori nelle palestre. “Eh no, ma quelli hanno studiato, lo so!”. Certo, scienze motorie, non scienze della nutrizione o dietistica (a meno di rari casi di doppia laurea. Chiedete sempre). Corsi e corsini sono la classica risposta di alcuni, se gli si chiede a che titolo parlino di alimentazione. Ma io non condanno il consiglio, magari dato in piedi al cliente mentre tira giù un bilanciere, su come aumentare frutta e verdura o eliminare gli stravizi. Che di cose simili ve ne parla pure vostra zia. Quello che mi lascia perplessa è che sta gente somministri diete estremamente drastiche e amminoacidi come fossero acqua fresca, senza vedere gli esami del cliente, senza conoscere la sua storia clinica, senza sapere se sta bene davvero. Ma soprattutto senza avere la minima cognizione di tutto questo. Ora: nella migliore delle ipotesi la persona che hanno di fronte è sana (difficilmente in palestra troverete cardiopatici critici, insufficienti renali gravi e metabolici scompensati) e mediamente giovane. E se va di sfiga? Se questa bomba iperproteica va a finire su un malato renale o su un metabolico ereditario? La mia sembra un’ipotesi davvero remota e fantascientifica, ma vi assicuro che è successo a una mia vecchia paziente, affetta da una malattia rara che la obbligava a non superare una precisa quota di proteine giornaliere. Se l’apporto proteico eccede la sua capacità di metabolizzarle, si ha lo scompenso che porta al coma. Fortunatamente tutto ciò non si è verificato perché in un momento di lucidità la signora ha pensato di non seguire le indicazioni ricevute; tuttavia il rischio l’avrebbe corso. 
Un caso estremo, non c’è che dire. Ma anche sul cliente sano: è corretto dare indicazioni iperproteiche? Quali sono gli effetti nel lungo termine? E se di questo eccesso proteico se ne pagasse il conto solo dopo anni e in tarda età? Ai posteri l’ardua sentenza.

Purtroppo la categoria meriterebbe ancora qualche altro esempio ma non vorrei tediarvi oltre. Quello che mi fa sorridere (amaramente) è che potenzialmente chiunque potrebbe svegliarsi un domani, mettere del succo di frutta in una provetta e andare in giro a proporre l’ultima trovata del secolo per dimagrire. Con la dovuta ed accorta pubblicità si piazza il prodotto e il gioco è fatto, magari proponendolo come il ritrovato del medico giapponese di turno. Qualche pesciolino che abbocchi c’è sempre.

La stregoneria in ambito nutrizionale è altamente diffusa e continuerà ad esserlo, perché si nutre di consumatori sprovveduti disposti a credere nelle pozioni magiche; è importante proteggersene adottando uno spirito critico e cercando di andare oltre la superficie, soprattutto se si è malati o se si è in una fascia fragile (infanzia, anzianità). Ricordate sempre che lo scopo finale dello stregone è quello di persuadervi della propria "magia" e svuotarvi il portafogli. Tanto al massimo non vi succede nulla.
E se invece doveste stare male, poco importa, tanto ci sono gli ospedali.

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La foto di questo post è di PhotoAtelier