
L'alimentazione nei primi anni di vita
L'alimentazione dei più piccoli è oggi tema di grandi discussioni, forse perché ahimè siamo ai primi posti in Europa per obesità infantile (in quarant'anni in Italia la percentuale di bambini obesi è triplicata, questo secondo un articolo uscito su The Lancet a dicembre 2017). La ricerca conferma che l'arma più efficacie per contrastare questa "epidemia" è la prevenzione, agendo il prima possibile, addirittura a partire dall'alimentazione materna durante i nove mesi di gestazione, per procedere poi con l'allattamento, lo svezzamento e fino ai primi 3 anni di vita.
Le regole che valgono per gli adulti non sono le stesse per l'alimentazione dei bambini
L'alimentazione dei più piccoli (in particolare dallo svezzamento fino ai 3 anni) segue alcune regole specifiche, che potrei sintetizzare così:
- poche proteine, ma di elevato valore biologico (cioè da fonti animali)
- poca fibra
- niente sale e con pochi alimenti ricchi di sale (es. olive, salumi, formaggi stagionati, ecc)
- tanti grassi buoni
- tanto colesterolo
- no zuccheri semplici (solo quelli della frutta e della verdura), soprattutto niente miele fino all'anno
- no al cioccolato
- zero alimenti integrali
- zero funghi e/o altri alimenti potenzialmente tossici (es. pesci di fondale, pesci di grossa taglia, cozze ecc)
- zero prodotti "light", "low calories", "diet", "0,1% di grassi" ecc ecc
Ancor più che per gli adulti, è importante nei bambini curare la qualità alimentare (provenienza delle materie prime, tipologia di produzione, freschezza, stagionalità, assenza di residui di pesticidi, assenza di interferenti endocrini, ecc ecc) ed evitare il più possibile il cibo industriale/confezionato, anche per non abituarli a gusti troppo dolci o troppo salati o comunque artefatti rispetto al cibo vero.
Perché i bambini non devono mangiare tante proteine?
Sembrerebbe che nei primi anni di vita un'alimentazione troppo ricca di proteine predisponga all'obesità tramite un meccanismo di stimolo di insulina e IGF-1, due ormoni che regolano la deposizione di tessuto adiposo. Il problema è che proprio da piccoli si stabilisce il livello di adiposità di una persona, cioè il numero di adipociti che la persona avrà per tutta la vita (numero che non cambierà più. Infatti quando ingrassiamo da adulti aumenta il volume di grasso contenuto negli adipociti, non il loro numero, viceversa quando dimagriamo gli adipociti rimpiccioliscono, ma il numero di cellule adipose resterà sempre lo stesso). Quante proteine dovrebbero mangiare i bambini? Circa 1,4 g/kg di peso corporeo al giorno (cioè circa 15 g al giorno per un bimbo che pesa 10 kg, quota raggiungibile per esempio con un uovo, uno yogurt intero e due cucchiaini di parmigiano grattugiato). ATTENZIONE: questo non è un invito a dosare maniacalmente le proteine che date ai vostri figli, anche perché è impossibile! I bimbi sono dotati di una propria autoregolazione, e il loro modo di mangiare varierà in base ai famosi scatti di crescita, per cui niente panico se un giorno mangiano volentieri e l'altro no, se un giorno rifiutano le proteine e l'altro invece le richiedono di più. L'esempio riportato serve solo a farvi percepire quanto poco basti per soddisfare i fabbisogni di un bambino piccolo e che quindi non sia necessario andare in panico o costringerlo se non finisce tutta la bistecchina...
Perché poca fibra e nessun alimento integrale?
La fibra non deve essere abbondante, perché l'assorbimento di molti minerali, tra cui calcio, ferro e zinco, è ostacolato dalla presenza di fibra alimentare nella dieta. Inoltre la fibra viene fermentata nell'intestino ancora immaturo del piccolo, che quindi potrebbe essere infastidito dai gas prodotti. Per cui sì alla verdura ma senza eccessi e soprattutto meglio evitare cereali integrali o prodotti da farine integrali nei primi anni di vita.
Perché "tanti" grassi e colesterolo?
In un organismo in crescita, dove le pareti delle cellule sono fatte di lipidi e colesterolo, è molto importante fornire quotidianamente questi mattoncini costitutivi. Non solo: anche gli ormoni, soprattutto quelli della crescita sono fatti di grassi e colesterolo. Inoltre i grassi veicolano vitamine liposolubili fondamentali per l'accrescimento, come ad esempio la vitamina D. La necessità di apportare adeguate quantità di colesterolo, molecola proveniente esclusivamente dal mondo animale, giustifica la necessità di un'alimentazione onnivora almeno per tutta la fase di accrescimento.
Perché niente prodotti light?
Gli alimenti a basso tenore di calorie hanno pochi grassi e, in proporzione, tante proteine. Esattamente l'opposto di quanto consigliato per l'alimentazione dei bambini. Inoltre questi prodotti, se dolci, spesso sono edulcorati con dolcificanti artificiali, che sarebbe meglio evitare o ridurre il più possibile. Infine, in questi prodotti possono esserci quote superiori di fibra, che invece come già spiegato non deve essere assunta in eccesso da un bambino.
Perché niente cioccolato?
L'alimento più amato dai piccoli (ma non solo) dovrebbe essere evitato nei primi anni di vita. Questo non tanto per possibili reazioni allergiche o di presunta tossicità per il fegato, quanto per l'elevata palatabilità, il gusto molto dolce, il contenuto di caffeina e la presenza di triptofano, precursore della serotonina (ormone del buonumore, ma che nei bambini piccoli può manifestarsi come ipereccitabilità). Tutte queste caratteristiche messe insieme, se da un lato ci spiegano come mai il cioccolato sia così apprezzato da molti e crei dipendenza, dall'altro canto ci mostrano come mai è meglio posticipare il più possibile l'introduzione di questo alimento nella dieta dei bambini.
Errori e orrori alimentari (da non commettere almeno fino all'adolescenza)
Anche se circola tanta informazione sul tema alimentare, purtroppo in molti fanno ancora grossolani errori, pensando che il tipo di alimentazione seguito dai grandi sia trasponibile sui propri figli. Ecco cosa bisognerebbe proprio evitare di fare:
- dare ai bambini prodotti dimagranti o shake proteici o integratori utilizzati nelle proprie diete (lo so, sembra assurdo ma vi assicuro che c'è chi lo fa);
- far mangiare ai bambini formaggi light, yogurt light o 0,1% di grassi e similari (i bambini hanno bisogno di cibi ricchi di grassi, non di proteine);
- far seguire ai propri figli dei regimi dietetici speciali (diete ipocaloriche, diete chetogeniche, diete paleo, ecc) senza che ve ne stata data indicazione medica;
- eliminare dall'alimentazione del bambino un nutriente senza che ce ne sia indicazione medica (es. togliere il glutine, oppure il lattosio, oppure i derivati del latte, ecc);
- far mangiare ai propri figli dei particolari prodotti del commercio perché percepiti come più sani di altri (es. merendine bio, latticini senza lattosio, panificati senza glutine, ecc);
- proporre un solo tipo di portata per pasto, "dissociando" la dieta (es. solo pasta a pranzo e solo carne a cena);
- dare da bere bevande dolci in sostituzione dell'acqua quando il bimbo rifiuta o sembra non bere volentieri l'acqua;
- dare il caffè, anche in piccole dosi per esempio per sporcare il latte;
- dare alcolici, anche in piccole dosi.
Questi sono solo alcuni esempi, purtroppo reali.
In conclusione
Una sana alimentazione nei primi anni di vita è fondamentale per crescere adeguatamente e prevenire sovrappeso e obesità.
I genitori dovrebbero per primi dare il buon esempio, cogliendo l'occasione per rivedere le proprie credenze e abitudini alimentari.
Non c'è bisogno di avere fretta: i bambini pian piano assaggeranno di tutto e presto impareranno a gestirsi da soli, non è di alcuna utilità accelerare i tempi. Ricordatevi che in questa fase della loro vita i vostri figli costruiscono la propria mappa dei gusti, per cui vanno abituati gradatamente ai vari sapori, introducendo quelli più complessi ed elaborati più avanti ed educandoli prima ai gusti gentili degli alimenti veri poco manipolati.
Di fronte a diverse limitazioni, la cosa più importante è cercare di variegare l'alimentazione proponendo cibo vero preparato sempre in modo diverso. E soprattutto è importante trovare un adeguato equilibrio tra le corrette "regole" alimentari e il buon senso, onde evitare eccessiva rigidità o atteggiamenti "o tutto-o nulla" (alimentazione supercontrollata fino a 1 o 2 anni e poi lassismo più totale).
In ogni caso, quando vi sorge il dubbio su cosa vostro figlio possa mangiare o meno, consultate qualcuno del mestiere. Avrete risposte chiare ed esaustive e non rischierete di fare pasticci.
La foto di questo post è di Stefano Montagner su Flickr
Aggiungi un commento