Iniziare la "dieta" (parte 3)

Se vi siete persi le precedenti puntate, vi consiglio di dare un occhio ai due penultimi post, in cui ho parlato di cambiamento interiore e rapposto col cibo e col proprio corpo.
Bene, superati questi enormi scogli sembrerebbe tutto risolto...e invece no! La "preparazione" alla dieta prevede altri step fondamentali per imbroccare la strada giusta.
Ovviamente il lavoro non si esaurisce a questo e solo in fase iniziale. Ripetutamente, col passare del tempo e delle settimane, dovrete rivedere e riaffrontare tutte queste tematiche dentro di voi e rielaborarle, perché via via che andrete avanti non cambierà solo il vostro peso ma anche il vostro modo di pensare e di vedervi.

SPINTA MOTIVAZIONALE 
Anche se lo scopo della "dieta" è apparentemente perdere peso, non fossilizzatevi sui numeretti segnati sulla bilancia. La perdita di peso sarà una conseguenza del vostro cambiamento di stile di vita e non il vostro fine ultimo. E' molto pericoloso misurare la buona riuscita della "dieta" attraverso il peso corporeo, perché la bilancia spesso non rivela le modifiche reali che avvengono nel nostro organismo in dimagrimento e non ci dice cosa sta succedendo (stiamo perdendo grasso? Acqua? Muscolo? Mele? Pere?). Paradossalmente, pur seguendo bene le indicazioni alimentari e facendo palestra, potremmo registrare una stasi del peso dovuta a ritenzione di liquidi da ripresa dell'attività fisica. In tal caso fissarsi sul peso sarebbe deleterio. 
E' necessario invece focalizzarsi su altri obiettivi, ben tangibili nella vostra quotidianità e a brevissimo termine. Per esempio per me è stato molto efficace entrare in contatto col mio corpo e percepire il disagio del peso in più o di un corpo non allenato. Inoltre quando si mangia male o troppo, ci si sente meno energici e vitali, si fatica a digerire, si tende ad impigrirsi e a percepire più sonno. Concentratevi al massimo sugli aspetti negativi del non mangiare correttamente e del muovervi poco, saranno questi a invogliarvi al cambiamento e a preferire il nuovo stile di vita in favore del vecchio. Concentratevi sul benessere crescente percepito, sul fatto che via via avrete meno fiatone nel fare le scale e sul vostro corpo che gradualmente vi risponde meglio. Misuratevi attraverso i vestiti che vi stanno meglio e più comodi. Ricordatevi di volergli bene al vostro corpo, è lui che vi scarrozza tutto il giorno e non è un sacco di patate da svuotare.

PROGETTATE UN TRAGUARDO
Come già detto, non deve essere il raggiungimento di un determinato peso corporeo, ma un obiettivo legato all’aumentato benessere psicofisico o al miglioramento di una propria prestazione, per esempio. Può essere la partecipazione a una gara sportiva o a un cammino, un certo numero di passi giornalieri da ottenere, un vestito nell'armadio che volete rimettere, un'attività che avreste tanto voluto fare ma che avete finora evitato perché non eravate abbastanza allenati ecc ecc (io, per esempio, mi sono posta come traguardo una corsetta di 10 km, da fare senza particolari tempistiche ma semplicemente senza stramazzare a terra).

UTILIZZATE QUALSIASI RISORSA DISPONIBILE
Aiutatevi a seguire il nuovo stile di vita con quanti più mezzi avete, che sia una app sul telefono o un braccialetto che vi conti i passi giornalieri, che sia un gruppo su un social network o un amico con cui condividere successi e difficoltà. Ci sono mille modi, dovete trovare quello più adatto a voi. E sfruttarlo al massimo in vostro favore.
Proprio recentemente ho accettato di partecipare a questo bel progetto che si chiama NutriMe e prevede proprio l'assistenza personale e diretta (attraverso una app che potete scaricare dall'App Store) di un dietista o nutrizionista qualificato, che, attraverso le foto fatte dall'utente ai propri pasti, fornisce consigli e suggerimenti utili, giorno per giorno e pasto per pasto. Bell'idea, non trovate? Se dovesse interessarvi, il mio codice coach è "MARVAL69", se mi cercate potrete essere seguiti proprio da me. 

PRENDETEVI L'IMPEGNO
Prima di tutto con voi stessi, rispettate questa promessa che vi state facendo. Ma fatelo con estrema serietà. E poi pattuitela con qualcun'altro, che possa essere un compagno di "dieta" o ancora meglio un professionista del settore. Ecco perché la maggior parte delle diete fai-da-te fallisce: non c'è nessuno con cui interfacciarsi, si fa riferimento solo a sé stessi e in un momento di difficoltà è facile rimangiarsi la parola data. Se fate partecipi di questo impegno anche qualcun'altro sarà più facile tenergli fede, in quanto avrete anche un'altra persona, oltre voi stessi, a cui "rendere conto".

Se non siete veramente convinti, se non siete pronti, se avete un vostro parente o il vostro medico che vi punta la pistola alle tempie ma a voi non interessa minimamente mettervi a dieta, non aspettatevi che sarà il vostro dietista o nutrizionista a farvi ottenere ciò che cercate o a farvi spuntare la voglia di dieta tramite imposizione delle mani. Non esistono soluzioni magiche. Non esistono diete miracolose. Nessuno può sostituirsi a voi in questo faticoso processo. Se questo nuovo inizio è in realtà l'ennesima delega a qualcun'altro, lasciate perdere.

SIATE CONSAPEVOLI DEI VOSTRI MOMENTI DI RELAX
Spesso si evita di iniziare un nuovo stile alimentare frenati dall'idea di tutte le cose buone e appetitose a cui si dovrà rinunciare. E' proprio questo stesso pensiero di rinuncia che impedisce a moltissime persone di migliorare la propria alimentazione, convinte che "dieta" significhi non mangiare più il cibo amato. Quello che fa ingrassare è l'eccesso, e generalmente noi tutti tendiamo a eccedere con le cose che ci piacciono. Vietare a una persona il suo cibo prediletto (esclusi casi patologici, in cui il divieto è salvavita per il paziente, vedi per esempio una celiachia o una malattia metabolica ereditaria) è uno stimolo a desiderarlo maggiormete, fino alla necessaria fuga dalla “dieta”. Affinché un nuovo stile alimentare funzioni, questi alimenti appetibili devono restare presenti ma apparire in quantità e frequenze diverse rispetto a prima, e per questo può essere utile programmarsi settimanalmente un pranzo o una cena in cui sia presente un proprio cibo amato seppur "non dietetico”.

NIENTE SCUSE E ALLENATEVI A UN SANO AUTOCONTROLLO
Va bene non farsi mancare i propri cibi "non dietetici" preferiti, tuttavia è fondamentale allenare un equilibrato autocontrollo. Questo perché siamo circondati continuamente da cibo, spesso a basso costo, di scarsa qualità e in quantità che superano di gran lunga le nostre reali necessità. E' quindi necessario apporre un filtro e saper dire qualche "no". Ed è qui che deve attivarsi il buonsenso: niente diete rigide o atteggiamenti ortoressici, che tanto alla lunga non pagano, ma nemmeno si deve trovare continuamente pretesti per cedere a cene fuori, aperitivi, compleanni, dolci portati dal collega, offerte speciali del supermercato per procrastinare la “dieta”. Lo strappo alla regola ci sta nell'ambito di un'alimentazione prevalentemente sana, 6 giorni su 7. Non bisogna però far diventare una regola lo strappo e la dieta solo un'eccezione in mezzo a tanti sgarri.

La foto di questo post è di steve9567 su Flickr