Il senso delle ricette

Da quando ho iniziato a scrivere sul mio blog, molte persone che mi conoscono mi hanno chiesto: ”Ma sei diventata vegana?”
Allo stesso modo, un qualsiasi navigante della rete potrebbe pensare che il mio sia un sito di ricette vegane.
In effetti, quasi tutte le ricette che ho proposto finora sono a base vegetale e ciò potrebbe ricondurre a questo stile alimentare, molto diffuso da anni ma particolarmente sotto i riflettori solo di recente. Non voglio prendere le distanze dal veganismo (che in verità consta di una serie di altre caratteristiche ideologiche, forse ancora più determinanti dell'aspetto alimentare stretto, nel cui merito però non entrerò), tuttavia trovo doverosa la presente precisazione, altrimenti vedrei perso il senso del mio “foolblog” e rischierei di offendere/deludere i miei utenti vegani, nel caso in cui si imbattessero in una ricetta con ingredienti non vegetali.

Le ricette che vi propongo hanno due importanti caratteristiche:

1) essere buone ed appetitose, dopo realizzazione ed approvazione da parte mia e delle mie “cavie” (tutte le foto dei piatti sono mie, prima di affermare che siano buoni, come S.Tommaso, devo toccare con mano!);

2) avere delle particolarità nutrizionali, che le rendano versatili ed indicate a chi deve restringere la propria alimentazione per i motivi più svariati (dieta, intolleranze, patologie, ideologia, ecc).

La scelta di proporre molte più ricette a base vegetale è dettata sia dal desiderio di sensibilizzare al consumo di frutta e verdura sia dal venire incontro alle esigenze di tutti. 
Il mio scopo non è dunque quello di spingere verso il veganismo/vegetarismo i miei cari lettori, ma nemmeno il contrario. A mio avviso, questo tipo di diete ha tanto da insegnare a noi onnivori. L'importante è farle con criterio. 
Piuttosto intendo sensibilizzare le persone a sperimentare piatti nuovi e perché no, anche vegani, a patto che siano buoni e soddisfino sia la gola sia le necessità nutrizionali di ognuno, invitando a superare i classici pregiudizi e preconcetti (dieta = fame e cibo disgustoso; verdura = scialbo e da fame; lardo = buono e saziante) che tanto ci hanno fatto e fanno del male.
Proporrò anche delle ricette "onnivore", in modo da poter sfatare anche l’altro tipo di mito (verdura = solo dietetico/salutare; carne = grasso/malsano).
Il messaggio è e resta: siate curiosi e prima di storcere il naso assaggiate, sempre.
Avete bisogno di mettervi a dieta? Va bene, ma fatelo senza trascurare il gusto, qualunque sia il vostro stile alimentare di base. 
Siate #mariateresavalitutti !

Ricordiamocelo: non siamo solo mucchi di cellule che vanno sfamate in modo asettico secondo i dettami della biochimica della nutrizione. Noi siamo esseri meravigliosamente complessi, in cui l’alimentazione afferisce alle sfere più disparate della nostra vita, assumendo significati affettivi, edonistici, sociali, conviviali e culturali. Se teniamo conto solo di calorie e nutrienti la dieta non apporterà grandi benefici, perché vi richiederà di rinunciare a tutti quegli aspetti di cui sopra, fondamentali per il completo benessere psicofisico.  Diffidate sempre di chi vi consigli di assumere strampalate abitudini (a meno di necessità medicali), o chi vi costringa a mangiare cose che proprio non vi vanno giù solo in nome del fatto che “fanno bene”. A meno che non siate dei fobici del cibo, sono certa che di alimenti sani e che vi piacciano sia pieno il ventaglio di preferenze di ognuno di voi. E se invece appartenete al ristretto gruppo del “a me non piace nulla” o "io non mangio niente", prima di mettere il veto a un alimento poco gradito, provate a cucinarlo nei modi più diversi e vedrete come ne cambierà il sapore! 
Buon lavoro e... buon appetito!