Cibi travestiti da carote

 

Quante volte ci siamo trovati di fronte a un bimbo che rifiuta un cibo o a una madre disperata perché il figlio non vuole sentire neanche l'odore di una verdura?
Oppure noi stessi abbiamo dei vaghi ricordi di quando eravamo piccoli e la mamma ci inseguiva con improbabili areoplanini a forma di cucchiaio [piccola postilla: nominerò spesso la figura della "mamma", ma ovviamente quanto contenuto nel post è rivolto allo stesso modo anche ai papà] ? 
Bene, ma potete tirare un sospiro di sollievo: quei tempi sono ormai finiti, perché l'industria alimentare finalmente arriva a risolverci ogni stress e a salvarci la vita!
Come? Beh, trasformando una carota o uno spinacio in un appetitoso formaggino! E il bimbo è fregato [il bimbo o il genitore? Fa poca differenza, lo scopo è aumentare le vendite].

Certo, basta "solo" aggiungere ad ogni piatto (AD OGNI PIATTO, non lo dico io, ma lo dice lo spot, che è stato rimosso dopo la segnalazione di Altroconsumo all'Istituto di autodisciplina pubblicitaria) l'alimento miracoloso e il bambino è felice e contento, come la mamma, convinta di avergli fatto fare il pieno di verdure e non di grassi saturi, sale e altre porcate varie.

Basterebbe invece che quel genitore un pò spaesato leggesse l'elenco ingredienti del prodotto e magari effettuasse un rapido calcolo,  prima di buttare nel carrello il prodotto, visto in tv, per provarlo. Perchè gli ingredienti si sa, sono messi in ordine decrescente di quantità, e la carota è l'ultimo fra tutti. Ma loro ci scrivono su 32% di carote, e un terzo non è mica poca roba! Si, ma su un formaggino quella percentuale rappresenta 6,6 grammi di carota. Cioè parliamone...poco più di 6 grammi? E quello che più mi fa ridere è che lo aggiungono alla pasta al ragù, come se non fosse più semplice magari (dico magari!) aumentare il quantitativo di battuto di sedano/carota/cipolla per raggiungere i tanto agognati 6,6 grammi di carota. E superarli anche.
Non so voi, ma a me ste trovate fanno venire voglia di ridere e di sentirmi, in veste di consumatrice, trattata come una totale decerebrata.

Ma il claim è immediato, accattivante e calzante: il bambino è felice davanti al suo saporitissimo piatto di pasta al ragù (ma va?!) corretta col formaggino, mentre era triste ed inappetente davanti alle carote bollite o agli spinaci al vapore (e chiamalo fesso! Io pure mi sparerei di fronte a un piatto di verdura bollita, scondita e presentata male). E certo, che bisogna "crescere con il sorriso".
"Tutto il buono delle verdure": si, ma in dosi omeopatiche.

E poi c'è un'altra questione non trascurabile, di cui parla anche il prof. Spisni dell'università di Bologna in questa intervista su "Il Fatto Alimentare": ricordiamoci che trattasi di una purea pastorizzata di carota, che non può sostituire l'alimento "vivo". Si va a rimpiazzare la verdura con un surrogato dagli effetti benefici dubbi. Un pò come se si volesse aumentare l'apporto di fibra di un diabetico proponendogli una torta alla crema, fatta però con la farina integrale.
Allora, non sarebbe magari più corretto e rispettoso del consumatore dire chiaramente che il formaggino è aromatizzato alla carota? E che, pur dando al bambino quel formaggino ad ogni pasto, tutti i santi giorni, non gli si farà assumere comunque abbastanza verdura? Ma anzi che, se una disgraziata di madre lo facesse, creerebbe non pochi problemi di salute al proprio piccolo??
Eppure io l'ho sentito chiaramente: dicono "aggiungi ad OGNI piatto"...

Poi vabbè, stendiamo un velo pietoso sui formaggini in generale. Ne avevo accennato in un post in cui parlavo di vari alimenti industriali che dovrebbero essere evitati. E ne parla esaustivamente questo bellissimo articolo proprio sul tema dei formaggini. Se volete dare del formaggio a vostro figlio dategli quello vero, buono e al 100% formaggio, e non questi surrogati industriali, che di formaggio non hanno nemmeno l'ombra. Ammesso anche che gli ingredienti contenuti non siano nocivi, ma perché spendere dei soldi convinte di dare formaggio e calcio quando in realtà sono prodotti caseari di bassissima qualità, il cui calcio è scarso e reso meno disponibile dai sali aggiunti per mantenere il prodotto fuso? Se l'argomento vi interessa, potete anche approfondirlo con questo articolo, in cui si parla proprio di quanto sia più economico e naturale mangiare parmigiano invece che sottilette al parmigiano. 

Ma ritorniamo ai vostri piccoli. Diventa d'obbligo a questo punto, dato l'argomento, una brevissima parentesi sull'alimentazione infantile con qualche rapido consiglio:

- ricordatevi che, anche se piccoli, i vostri figli non sono fessi. Se gli propinate le verdurine bollite, per di più buttate lì su di un triste piatto bianco, cosa vi aspettate, che vi facciano le feste? Ok che non siamo tutti Cracco, però un pochino di fantasia non guasta mai e sicuramente cambia di molto l'appetibilità di un piatto;
- i bambini hanno un senso del gusto molto fine, e sarete voi a "tararlo" con gli alimenti che gli proporrete. Prima darete cibi molto sapidi o molto dolci e più elevata diventerà la loro soglia di soddisfazione e assuefazione. Un pò come quando si mangia la frutta dopo aver mangiato una Sachertorte: la frutta non sa più di nulla;
- se non date il buon esempio voi per primi, riempendo di verdure i vostri piatti, credete che si accontenteranno delle sbobbie che li costringerete a mangiare? Fino ai due anni magari riuscite a cavarvela, ma non appena capirà che mamma e papà invece del pesciolino bollito e del minestrone si mangiano hamburger e patatine, sai dove ve la lanciano la loro scodella?;
- non abbiate fretta. I bambini affrontano quasi sempre tra i 2 e i 4 anni dei periodi in cui manifestano delle "fobie" verso cibi nuovi o rifiutano cose che fino a ieri mangiavano senza discussioni. Succede e non bisogna farsi cogliere dal panico. Con amore e pazienza lo stesso alimento rifiutato andrà proposto in modo sempre nuovo e diverso, e mai imposto;
- i bambini possono avere meno fame in certi periodi o ad alcuni pasti, per poi mangiare di più ad altri. Non forzateli e lasciateli autoregolarsi, che la loro regolazione funziona, la nostra non più. Prima di impanicarvi ed ingaggiare le lotte, consultate il vostro pediatra e valutate con lui le curve di crescita, per verificare se davvero vostro figlio sta mangiando troppo poco oppure è tutto regolare;
- vostro figlio può insegnarvi molto, proprio a partire dall'alimentazione. Non dovete essere voi invece a dargli cattive dritte. L'arrivo di un bebè in una famiglia può diventare motivo di un nuovo inizio per tutti, a partire proprio da scelte alimentari più consapevoli, che faranno crescere sano lui e porteranno anche tanta salute ai più grandi.

Come sempre: state in campana, soprattutto quando i messaggi pubblicitari sono rivolti ai più piccoli. Loro sono i consumatori del futuro, e per le aziende alimentari rappresentano un investimento a lungo termine. E' compito vostro filtrare e far sì che vostro figlio continui a conoscere il cibo vero, senza correre il rischio, un giorno, di scambiare uformaggino per una carota.