10 cibi da evitare

AGGIORNAMENTO 2021: questo articolo è stato scritto diversi anni fa e gran parte del messaggio in esso contenuto non rispecchia più il mio modo di lavorare, in primis perché ho abbandonato le liste di "cibi sì" e "cibi no". Inoltre i toni utilizzati non mi appartengono più. Lo lascio perché alcuni contenuti potrebbero essere di aiuto, ma invito i lettori a non farsi fuorviare dal titolo e ad essere critici. Grazie della comprensione!

I cibi più insidiosi sono quelli di cui non sospettiamo o che addirittura preferiamo, magari perché l’industria alimentare e pubblicitaria ce li fa passare come alimenti sani o migliori di altri. Per esempio tutti quegli alimenti che riteniamo sicuri perché appartenenti ad una determinata categoria (es. gli integratori, i cibi dietetici, il biologico, gli alimenti per i bambini). Questo decalogo dunque è pensato per aiutarti a scegliere più consapevolmente

 

1.     Sostitutivi dietetici del pasto, in barrette o beveroni

Non starò qui a discutere il presunto potere dimagrante di questi prodotti, tantomeno il loro costo e la forte valenza diseducativa nei confronti del consumatore, che all’inizio di una dieta dovrebbe fare un percorso di consapevolizzazione nei riguardi dell’alimentazione e non trovare dei surrogati, senza i quali non saprà più orientarsi con i cibi veri, quelli davvero naturali. Vi invito solo a consultare l’elenco ingredienti di questi preparati, ben lontani dalle sembianze di un cibo vero. Alla faccia della “naturalezza”.

2.     Succhi di frutta, tè pronto e soft drink (bibite gasate, zuccherate, colorate ecc.)

Anche se riportano le scritte fuorvianti “senza zuccheri aggiunti” o “100% frutta”, non fatevi ingannare. Nei succhi c’è frutta di pessima qualità, tipo quella di scarto non vendibile per il consumo fresco. Le vitamine e la fibra inesistenti e spesso ci sono coloranti e conservanti addizionati. Anche se non è aggiunto zucchero come saccarosio, si usano succhi di frutta concentrati, che contengono comunque un’elevatissima quantità di zucchero della frutta. Tè dolce e altre bevande, oltre a contenere zucchero, sono ricche di coloranti e additivi e il fatto che siano prodotti liquidi da bere non li rende “privi di calorie”. 

3.     Sostituti del pane 

Cracker, grissini, gallette, fette biscottate, ecc, pancarrè, pane morbido a fette confezionato a lunga conservazione. Comodi da tenere “per le emergenze” in dispensa, finiscono spesso per sostituire del tutto l’uso del pane comune. Anche qui elenco infinito d’ingredienti, grassi compresi. Sapete invece cosa c’è nel tanto famigerato pane comune? Farina, acqua, sale e lievito. Che male vi avrà fatto il pane fresco comune? O siete vittime del luogo comune che pane e pasta fanno ingrassare? Per averlo sempre fresco in casa porzionatelo e mettetelo in congelatore.

4.     Biscotti, brioches, merende e cereali per la prima colazione

Montagne di zucchero, affiancate da grassi di pessima qualità (grassi vegetali, olio di palma, margarine), conservanti, proteine del latte, uova liofilizzate, aromi e tanto altro ancora. In due morsi le merendine finiscono e bisogna per forza scartarne un’altra, col rischio di saziarsi poco e avere fame a breve distanza dal pasto. Non fatevi ingannare dai prodotti biologici, potranno magari mancare due tre ingredienti ma oli vegetali di scarso costo e qualche sciroppo concentrato di frutta saranno certamente presenti. La raccomandazione verso questi prodotti è quella di alternarli con altro e di limitarne le quantità, se sentite che state esagerando. 

5.     Soia e tutti i suoi artificiosi derivati

Per l’industria alimentare la soia è uno dei più grandi business degli ultimi decenni. Un legume dal bassissimo costo produttivo, utilizzato in passato come “fertilizzante”per i campi e non a scopo alimentare. Attualmente è il legume più venduto, usato sia per l’alimentazione umana sia per quella animale. I suoi prodotti e i derivati si ritrovano come ingredienti negli alimenti più disparati e l’industria alimentare ne ha sempre decantato gli effetti benefici. Bene, peccato che la soia sia un concentrato di sostanze antinutrizionali e che soprattutto in determinati casi (persone con problemi tiroidei, per esempio) può peggiorare il quadro clinico. Poi cosa ci troverete di naturale e salutare in prodotti 100% artificiali ed artificiosi, con processi produttivi lunghissimi e lista ingredienti che non finisce più? Va ovviamente fatta una distinzione tra i vari prodotti, infatti quelli derivanti da fermentazione (per es. il miso) hanno proprietà nutrizionali migliori, in quanto la fermentazione riduce nel prodotto finale le sostanze antinutrizionali. Ma per avere un’idea più precisa dell’argomento vi consiglio di leggere questo interessante articolo, scritto da una mia cara collega.

6.     Salumi contenenti nitriti e nitrati (E249, E250, E251 ed E252)

Bresaola, fesa di tacchino arrosto e prosciutto cotto magro sono spesso indicati nelle diete ipocaloriche perché a basso apporto calorico. Comodi e pratici, non richiedono preparazione per essere consumati. Per tali motivi spesso se ne abusa, senza sapere che andrebbero limitati non solo per il loro elevato contenuto di sodio, ma soprattutto per i conservanti (nitriti e nitrati, dannosi per la salute se assunti in eccesso). Preferite sempre prosciutto crudo affettato al momento al banco e salumi biologici senza nitrati e nitriti (negli ingredienti non devono apparire nemmeno le sigle E249, E250, E251 ed E252, ma al loro posto acido ascorbico). Tuttavia ricordatevi che nitriti e nitrati provengono anche dai vegetali e dall’acqua, quindi avere una dieta priva di queste sostanze è pressochè impossibile, tenerne limitata l'assunzione invece si può.

7.     Formaggi filanti, formaggini e sottilette

Nelle pubblicità sono sempre associati ai bambini, che ne sarebbero i primi ghiotti consumatori. Quindi non potranno mai essere alimenti nocivi… sbagliato! Questi tipi di surrogati del formaggio vanno evitati perché fatti con prodotti di scarto, ricchi di sale e grassi saturi, addizionati di polifosfati, nitrati e altri conservanti ed additivi. Insomma, di formaggio ce n’è forse solo l’ombra e tutto il resto è davvero di scarsa qualità. Spendete bene i vostri soldi preferendo formaggi veri.
 

8.     Preparati liofilizzati in busta per paste, risotti e zuppe

Comodi, pratici, veloci e di basso costo. Cosa volere di più dalla vita? Beh, magari qualcosa di fresco e preparato con cura al momento? Ma nei liofilizzati tutto questo manca per lasciar spazio a tanto sale, glutammato monosodico, zucchero, lattosio, aromi, proteine del latte, verdure disidratate, ecc. Il basso costo dovrebbe anche farvi venire qualche dubbio sulla qualità di questi alimenti eh…Oltre al fatto che questi prodotti sono un bello smacco alla nostra tradizione gastronomica. Quando manca il tempo per prepararsi da mangiare, perché non optare per altre tipologie di scelta?

9.     Pietanze precondite e cucinate, surgelate

I famigerati “salti in padella”, che apri la busta surgelata e in 5 minuti di microonde o sul gas diventano splendide pietanze pronte da gustare. Comodi senza dubbio, ma a che prezzo? Grandi quantità di sale e di grassi, oltre a un conto anch’esso salato (prepararsi in casa quei piatti costa meno della metà, investendo sì più tempo nella preparazione ma guadagnando in qualcosa d’impagabile: un gusto migliore e tanta qualità in più. Inoltre ricordiamoci l'imballaggio in plastica, poco amica dell'ambiente.

10.     Insalate in busta già lavate e tagliate

Ne ho fatto uso io stessa in svariate occasioni. Quanto è noioso lavare e asciugare l’insalata, no? Peccato che l’insalata in busta costi uno sproposito rispetto al cespo fresco da lavare e tagliare a casa, e inoltre il taglio altera il valore nutrizionale del prodotto, abbassando nettamente la presenza di vitamine ed esponendo l’insalata a un maggior rischio di contaminazione microbica. Inoltre il grande problema dell'insalata in busta è l'involucro di plastica, molto inquinante e poco in accordo con le attuali politiche di riduzione dell'uso di questo materiale.
 

Ricordatevi sempre di leggere attentamente le etichette invece delle tabelle nutrizionali (che andrebbero lasciate molto più da parte), soprattutto la lista degli ingredienti dei prodotti che portate a casa, diffidando sempre di quegli elenchi lunghissimi pieni di roba di cui non sapete l’origine, additivi, l’olio di palma, nitriti, nitrati, ecc.  
Poi ovviamente vale sempre il discorso che “la dose fa il veleno”: e cioè un consumo sporadico di questi prodotti non vi causerà nessun danno, alternandoli con tutto il buon cibo che abbiamo a disposizioni e seguendo le corrette frequenze di assunzione dei vari gruppi alimentari.

Quello che vorrei ricordaste è che nessun alimento è il male o il bene preso di per sé singolarmente. A fare una grande differenza è il complesso dei cibi e dello stile di vita che assumiamo giornalmente e nell'arco del tempo. 

Inoltre lo scopo di questo articolo è invogliare a riprendere confidenza col cibo più fresco e semplice, poco industrializzato e manipolato, senza tuttavia sviluppare ansie eccessive o preoccupazioni nei confronti dei prodotti dell'industria alimentare, anzi imparando a sfruttarla a proprio vantaggio quando può essere un aiuto per semplificare la vita. In modo equilibrato, evitando di cadere negli eccessi in un verso (eccessivo "salutismo") o nell'altro (eccessivo acquisto di prodotti pronti).

La foto di copertina di questo post è di Luca Rossato